Chi te dominet Milan? (La settimana del derby)

Di Tommaso De Mojana

Spacciati, fottuti, morti.

Fi-ni-ti.

Sei giorni di agonia, una vera via Crucis, lenta e inesorabile, ci separano dal derby di domenica prossima.

Avete visto come corrono? E Suso?

Senza considerare che Spalletti ha completamente perso la bussola, non capendo cose semplicissime che tutti tranne lui abbiamo recepito da tempo.

Basterebbe fare così: in porta Handanovic stronzo e cattivo, terzini destri sia Cancelo che D’Ambrosio, terzini sinistri nessuno, centrali Skriniar e Rossetti, quello degli Allievi B. Che cazzo, siamo primi agli Allievi B e non ne lanciamo neanche uno? Poi Skriniar davanti alla difesa da solo, perché gli altri sono bolliti e mio cugino lo ha visto giocare lì contro Andorra, a destra Karamoh e Cancelo-alto, trequartisti: Rafinha-titolare, Candreva-trequartista ed Eder-seconda punta, a sinistra nessuno, che tanto da quando abbiamo venduto Nagatomo nulla ha più senso, davanti Icardi che va al Real Madrid e glielo portiamo in spalla noi, Pavoletti che ci prendevamo in cambio, Pinamonti e Nello Russo.

Comunque perdiamo sicuro, fidatevi.

L’ambiente è un tantino depresso, sì.

Allora, posto che in campo vanno loro e non noi, e aggiungerei meno male, e che quindi noi possiamo anche dirci le cose come stanno senza avere influenza sul risultato, cerchiamo di agire dove e per quel che possiamo, se vogliamo farlo.

Chiunque sia in grado di leggere questo post ha vissuto più derby di Gagliardini e Vecino messi insieme, e allora faccia il benedetto di sforzo di gonfiare un po’ il petto.

Accompagnereste vostro figlio al suo primo giorno di scuola posandogli sulla spalla la mano tremolante e dicendogli che probabilmente andare a scuola sarà una merda e che tutti lo prenderanno per il culo perché porta gli occhiali? Sì ok nostro figlio non guadagna quanto loro, devono sputare sangue, Venezia è bella ma non ci vivrei e cazzo, sì, fa un freddo cane. Amen.

Ma davvero pensiamo che aver frignato tutta la settimana prima ci farà soffrire meno, se perderemo domenica?

Seriamente crediamo che poter dire “l’avevo detto io che ci facevano il culo” attenuerà le nostre sofferenze?

Sì?

Se è così mi arrendo: facciamolo pure. Trasciniamoci a domenica arrancando stancamente senza speranza, pregando o, più semplicemente, aspettando inermi.

Tanto a parti invertite staremmo scuotendo comunque la testa, constatando che in fondo un filotto così lo avevamo già imbroccato lo scorso anno con Pioli e prima ancora con Leonardo, Ranieri, Stramaccioni e Mancini, ma che poi basta.

Oppure possiamo alzare la testa, ricordarci cosa significhi essere Interisti, quante ne abbiamo passate, quante volte ci siamo rialzati anche e soprattutto quando tutto sembrava finito. Raccontarlo, insegnarlo.

Prendere idealmente per mano quei ragazzi che oggi non riteniamo degni di vestire la nostra maglia, spiegare loro come esserlo, dare loro una chance per diventarlo sul serio. Non è così semplice, me ne rendo conto, e nemmeno è detto affatto (anzi, è piuttosto improbabile) che ci sia una diretta correlazione tra l’atteggiamento da tenere al bar sport ed il risultato della nostra squadra.

Ma una cosa deve essere chiara: il derby è magia pura, assistervi è una fortuna, giocarlo deve essere un privilegio, un orgoglio. Ci vogliono il rispetto del caso, la giusta tensione, persino il normale timore di un avversario più in forma di noi, ma la paura, quella no.

Perderemo la partita? Forse. Non sarebbe la prima, non sarà l’ultima.

Una volta lessi che il contrario di paura è amore; non ho mai capito se e quanto trovassi quella frase una puttanata colossale, però so una cosa: non smetterò neanche stavolta di amare i nostri colori e no, non ho nessuna paura.

Forza ragazzi, forza Inter.

 

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